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Come è cambiato il mercato immobiliare dopo il Coronavirus?
13/01/2021

Il mercato immobiliare ha reagito con furore dopo il lockdown imposto dal Coronavirus, dimostrando una grande capacità di resilienza. Fatta eccezione per i primissimi mesi dell’anno, in cui era praticamente tutto bloccato, il settore ha fatto registrare una notevole ripresa.

Ovviamente l’avvento del Covid-19 ha cambiato le abitudini, le preferenze e le modalità d’acquisto degli italiani. Un dato che salta agli occhi, secondo i numeri ricavati dalle recenti analisi, è che gli italiani preferiscono affidarsi sempre di più ad agenzie professionali.

Nel contesto in cui stiamo vivendo, risulta complicato recarsi sul posto e valutare attentamente tutti gli aspetti di una casa in vendita. In tale ottica diventa quindi preziosissimo il supporto di un’agenzia immobiliare, che conosce il territorio e può fornire valide indicazioni sugli immobili in vendita.

 

Trilocali, le soluzioni preferite dagli italiani

Prima dell’avvento del Coronavirus le soluzioni più gettonate dagli italiani erano i bilocali, adatti soprattutto per giovani coppie o piccole famiglie. Il dato non sorprende, considerando che la famiglia media italiana è composta da circa 3-4 persone.

La pandemia da Coronavirus ha cambiato le carte in tavola, costringendo le famiglie ad un periodo di clausura forzata che ha evidenziato tutti i limiti di spazio dei bilocali. In previsione di nuovi possibili lockdown nei prossimi mesi, gli italiani stanno rivolgendo la loro attenzione ai trilocali, ma anche quadrilocali ed in generale soluzioni indipendenti, preferibilmente con ampi giardini e spazi verdi a disposizione.

Un altro dato particolarmente interessante è il boom delle case vacanze, che paradossalmente da anni non facevano registrare numeri così positivi. Evidentemente gli italiani ne hanno approfittato dei prezzi più calmierati per viaggiare e conoscere le bellezze italiane.

 

Notevole riduzione dei tempi di vendita

Un altro trend del 2020 è stata la riduzione tangibile dei tempi di vendita. Buona parte delle compravendite si è conclusa tra il periodo a cavallo tra giugno e settembre, durante il quale c’è stata una graduale riapertura delle attività. Acquirenti e venditori hanno accelerato le pratiche di compravendita, per paura di un nuovo lockdown.

Nelle grandi città i tempi di vendita si sono ridotti a 112 giorni, nei capoluoghi di provincia a 149 giorni e nell’hinterland delle grandi città a 154 giorni. Milano e Bologna, rispettivamente con 56 e 57 giorni di media per concludere una trattativa, sono state le città più “veloci”. Tra le più “lente” si segnalano invece Bari e Verona, rispettivamente con una media di 178 e 142 giorni per chiudere una trattativa.

 

Quotazioni immobiliari in leggera diminuzione

Nel primo semestre del 2020 le quotazioni immobiliari nelle grandi città si sono ridotte dell’1%, bloccando così una crescita esponenziale che proseguiva dal secondo trimestre del 2017.

Le uniche città che fanno eccezione sono Milano e Verona, dove si è registrato un aumento rispettivamente del 2% e dello 0,4%. La città che ha fatto registrate la maggiore contrazione dei prezzi è stata Genova, con un calo del 4,4%.

Le previsioni sono cautamente positive per il 2021, considerando la poderosa ripresa del mercato real estate, soprattutto nella seconda parte del 2020. Secondo gli esperti per ritornare ad una parziale normalità bisognerà comunque attendere il biennio 2022-2023.

Ciò non toglie che, anche in questo periodo incerto, investire nel mercato immobiliare risulta, come sempre, una valida scelta per utilizzare al meglio i propri soldi.

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